lunedì 30 marzo 2015

INCIDERE IL LEGNO

Occorrente

Assicurati di avere a portata di mano:
  • Tavola di legno
  • Matita
  • Carta carbone
  • Pirografo o bulini o coltelli
  • Tempera bianca
  • Inchiostri di vari colori
  • Vaschetta per colori
 
 
 
  procuratevi una tavola in legno, generalmente di uno o due centimetri di spessore.
  • Ora dovrete riportare il vostro disegno sula tavola di legno da voi scelta, se siete bravi a disegnare fatelo a mano libera oppure ricalcandolo con la carta carbone (nel caso di rappresentazioni particolarmente complesse) comunque sia la tecnica che userete andrà più che bene. Ricordatevi che, se userete la carta carbone, la raffigurazione da voi prescelta apparirà "speculare" sulla base di legno.
    Per avere una maggiore visibilità della composizione consiglio di applicare precedentemente un fondo leggero di bianco a tempera. A questo punto avrete il vostro disegno sulla tavola. Per la incisioni solitamente si usano i pirografi, in commercio si trovano di vario prezzo, comprate quello più adatto a voi
    Non dovrete calcare molto, solo quel tanto che consenta di non permettere all'inchiostro che poi applicherete sulla tavola di penetrare ove non richiesto.
    In sostanza, dovrete realizzare una sorta di "altorilievo".Procuratevi inchiostri da stampa (potreste provare a fare esperimenti anche con altri tipi di colore, per esempio con le chine) e pennellini con punta sottile idonei per il lavoro.
    Ponete il colore prescelto in un'idonea vaschetta, intingete i pennelli e date via alle danze!! Cercate di dare un colore uniforme e sfumato ove richiesto dal vostro disegno.
    Alla fine con un po' di pratica ed esercitando più o meno pressione avrete modo di ottenere, ove desiderato, effetti variamente sfumati. Non vi è una regola fissa, il risultato è affidato sia all'esperienza e all'acquisizione della tecnica, che alla casualità dettata dall'utilizzo dei colori.
    Rammentiamo a tutti che per una buona riuscita del lavoro occorre pazienza.

COME SI PREPARA UN MOBILE PER DIPINGERE

  1. La prima cosa da fare è certamente quella di utilizzare una carta abrasiva fine in modo da lisciare il legno nelle zone in cui è più ruvido e togliere eventuali tracce di imperfezioni;
  2. prendete quindi una pezza per spolverare pulita e inumiditela con dell’acqua ragia. Passatela intorno al mobile, ma fate attenzione a sceglierne una che non lasci peli;
  3. Stendete un sottosmalto che faccia da fondo e che sia adatto al legno. In questo modo riuscirete a tappare completamente i pori e il colore successivo avrà una maggiore presa; cercate di utilizzare un pennello piatto da sei  centimetri o un tampone, per evitare i segni antiestetici delle pennellate sia nella prima fase che in quella del passaggio delle vernice definitiva;
  4. aspettate che il sottosmalto si asciughi completamente;
  5. carteggiate ora la superficie con la carta abrasiva fine;
  6. spolverate la superficie con uno straccio;
  7. applicate la prima mano di pittura e aspettate che si fissi il colore;
  8. carteggiate e rispolverate delicatamente la superficie;
  9. date l’ultima mano di pittura e lasciate asciugare definitivamente, lontano dalla polvere;

    Occorrente

    Assicurati di avere a portata di mano:
    • Cementite
    • Colori a smalto
    • Pennelli di diverse dimensioni
    • Telo plastificato
    • Carta vetrata
    • Panno in microfibra e prodotto per il legno

sabato 28 marzo 2015

DIPINGERE SU LINO

  • Le stoffe migliori sulle quali dipingere sono quelle naturali, come il cotone e il lino, ma la riuscita o meno del lavoro dipende in gran parte dalla consistenza e dalla lavorazione della stoffa.
    La trama deve essere regolare e fitta per tracciare bene i contorni
  • 2
    Stoffe spugnose, tessuti sintetici o acrilici sono da evitare perché il colore tenderebbe a spandersi creando un effetto macchia.
    Stoffe lucide, come il cinz, sono da evitare perché il colore non viene assorbito.
    No anche per i tessuti troppo sottili o scivolosi che richiedono speciali tecniche
  • 3
    Una volta trovato il tessuto adatto bisogna scegliere i colori.
    In commercio esiste una vasta gamma di prodotti per la pittura su tela che possono essere applicati usando varie tecniche: con il pennello, con gli stampini o timbrini, con la spugna, con gli stencil, a spruzzo, non c’è che l’imbarazzo della scelta
  • 4
    Di norma i colori possono essere mischiati per ottenere le sfumature più adatte, oppure possono essere schiariti con acqua o con apposito solvente.
    La maggior parte dei colori liquidi abbisognano di un fissaggio sulla stoffa che viene eseguito con la semplice stiratura a rovescio del capo
  • 5
    Oltre alle normali pitture esistono anche prodotti più ricercati: sono i colori in rilievo.
    Sono commercializzati in tubetti o recipienti comunque muniti di beccuccio e vengono direttamente versati sulla stoffa
  • 6
    Esistono due tipi di colori in rilievo. Quelli a espansione sono indicati per disegni particolareggiati e per i contorni, si espandono passando il ferro da stiro sul rovescio del tessuto.
    I colori punteggiati, invece hanno un beccuccio con un’apertura piccolissima e distribuiscono punti di colore sulla stoffa
  • 7
    Per dipingere su tela si possono utilizzare anche specifici pennarelli che si utilizzano nello stesso modo di quelli che usiamo per disegnare.
    Hanno punte di diverse dimensioni e sono l’ideale per fare scritte o per i contorni; meglio non usarli, invece per colorare aree più grandi perché il risultato della colorazione non è mai uniforme
  • 8
    Gli attrezzi che ci possono servire per la pittura su tela sono abbastanza comuni.
    Naturalmente occorreranno dei pennelli, sono ottimi quelli in materiale sintetico che si puliscono con maggior facilità, poi in base alla tecnica da voi utilizzata vi potranno servire dei timbri, delle spugne (meglio quelle naturali) o un nastro adesivo per fissare gli stencil
  • 9
    Per tracciare il disegno sulla stoffa ci vorrà un gesso da sarta o un marker.
    La stoffa deve essere tesa con delle puntine fissate su una cornice o deve essere inserita in un telaio, oppure potete stenderla su un tavolo e fissarla con dei fermagli da tavolo
     

giovedì 26 marzo 2015

PER COMINCIARE

La quantità di pitture disponibili oggi per dipingere su ogni tipo di supporto è davvero notevole; vi sono gessetti, penne, matite e pastelli, pitture acriliche, colori per vetro, ceramiche e stoffe e numerosi altri materiali. Eppure, nonostante la grande varietà a disposizione, la pittura ad olio è sempre la più diffusa sia tra gli artisti “di professione”, sia tra i neofiti ed gli amatori. Vediamo insieme come si può realizzare un dipinto con i colori ad olio

 Per cominciare.
Chi vuole cominciare a dipingere con i colori ad olio, deve dotarsi di un kit essenziale di base, cui aggiungere via via altri colori e pennelli man mano che si comprende quali siano le proprie esigenze e le proprie specializzazioni (per esempio, chi predilige i fiori come soggetto dei suoi lavori, avrà certamente bisogno di una gamma di colori più ampia di chi ha scelto le vedute marine). In commercio esistono colori per professionisti e per principianti; questi ultimi sono meno costosi, poiché contengono meno pigmento puro, mentre i colori per professionisti si classificano in serie, da 1 a 7, con varianti di prezzo.
Una tavolozza per principianti deve essere composta dai seguenti colori: il bianco, l'ocra gialla, il giallo di cadmio, il rosso di cadmio, il cremisi di alizarina, il violetto di cobalto, il blu oltremare, il blu di Prussia e il verde smeraldo; è pur vero che la composizione della tavolozza dipende dal soggetto che si vuole dipingere, per cui da questo esempio di base si può partire facendo qualche minima variazione. Con una tavolozza così composta si può ricavare una mescolanza di colori adeguata per gran parte delle necessità; altre aggiunte convenienti sono il rosa robbia, il giallo limone, il blu ceruleo e di Anversa, il verde vescica e di cromo, il terra di Siena bruciata, il terra d'ombra bruciata e il grigio di Payne.
Il colore ad olio può essere usato così come esce dal tubetto, oppure può essere diluito con un solvente, che conferisce alla pennellata una buona “dilatazione”, rendendo il dipinto pulito; i solventi sono a base di olio di lino che, asciugandosi, crea una superficie lucida e resistente alle screpolature; poiché l'olio di lino si asciuga molto lentamente, sono disponibili in commercio dei solventi che si essiccano più rapidamente, come l'olio di semi di papavero essiccativo o lo standolio, che, inoltre, maschera i colpi di pennello. Il diluente più usato è senza dubbio la trementina, il cui difetto è l'odore molto penetrante e la difficoltà di conservazione senza deteriorarsi.


PULIRE LA TELA CON LA CIPOLLA

Hai per lungo tempo lasciato un dipinto e ora vuoi riprenderlo? Durante tutto questo tempo il dipinto si è impolverato? Il colore sembra che scivoli via e non si lega perfettamente al supporto? Quest’articolo ti spiegherà una delle tecniche di pittura ad olio più antica che ti aiuterà a risolvere questi problemi.

La cipolla ha una funzione sgrassante e la resina che lascia sul dipinto consente al successivo strato di pittura di rimanere ben legato a quello sottostante. La procedura di esecuzione è analoga a quella della patata con la differenza che la superficie non va lavata ma con uno straccio si toglie solo i residui macroscopici in eccesso. 

Gli antichi maestri usavano questi metodi naturali per pulire e sgrassare le superfici durante la fase di lavorazione. Questo metodo veniva usato anche per applicare tempere sulle superfici oleose del dipinto.

mercoledì 25 marzo 2015

ICONE RUSSE SU LEGNO COME REALIZZARLE

Per preparare le tavole delle icone può essere utilizzato ogni tipo di legno, purché ben stagionato e privo di nodi. Come qualità di legno, gli iconografi preferiscono il tiglio poiché è molto omogeneo, tenero e quindi facile da utilizzare. Il pino e l'abete, nonostante siano comunemente utilizzati nei paesi dell'est, hanno tuttavia una reputazione negativa per via della pece che contengono, ma, se ben stagionati e ripuliti da ogni traccia di resina, si addicono perfettamente a questo tipo di lavoro. La quercia ed il castagno, anche se ben stagionati, tendono a spezzarsi a causa del tessuto filamentoso: è meglio utilizzarli per formati più piccoli (meno di 30 cm).












Icona russa di lattaGeneralmente le tavole sono scavate con una profondità che va da 2 a 5 mm o più, secondo l'effetto desiderato. Questo lavoro può essere effettuato utilizzando una sgorbia ed un martello, come mostrato qui a fianco, o con l'aiuto di un utensile elettrico (fresatrice).

Il fondo verrà pareggiato con un raschietto poiché la superficie dell'icona deve essere resa il più possibile piana.

Se durante il lavoro dovessero apparire dei nodi, bisogna scavarli con la sgorbia e tappare i buchi con una pasta che si ricava mescolando della segatura fine .

CarvingE' anche possibile costruire i bordi incollando (colla per legno o colla per pelle) delle bacchette (per esempio di balsa) stringendoli con l'aiuto di sergenti e facendoli asciugare una notte intera. Queste bacchette dovranno avere il bordo interno arrotondato e smussato e non dovranno mai essere più duri del legno della tavola.

Evitare di fissare i bastoncini con dei chiodi poiché il levkas ossida il metallo rischiando di gonfiare.Cross
L'intaglio della tavola

Scoring Una volta terminata la tavola, si intaglia l'intera superficie in senso diagonale per mezzo di un coltello o di un cutter al fine di garantire una migliore presa della colla.

E' consigliabile smussare gli spigoli troppo accuminati della tavola utilizzando una raspa per legno o della carta abrasiva.



La colla e la sua preparazione

Glue La colla che si utilizza normalmente è quella per pelle che viene venduta sotto forma di fogli, di grani o di pagliuzze.

Dosaggio per 5 o 6 tavole di20 x 25 cm
Gelatinous substance Lasciare in ammollo per tutta una notte 200 grammi di colla in 1 litro d'acqua fredda.

Se si utilizza un foglio di colla bisognerà ridurlo in pezzettini. Attenzione alle schegge: avvolgere il foglio in un panno e spezzarlo con un martello.
Stirring Le lendemain, faire chauffer la colle au bain-marie, en remuant au fouet, et porter jusqu'aux premiers bouillons.

Il giorno dopo riscaldare la colla a bagno maria mescolandola con un frullino e portarla ad ebollizione. La colla si utilizza molto calda, prima dell'uso per evitare i grumi occorre mescolarla bene. Per usare più volte la stessa colla, riscaldarla a bagno maria senza farla bollire perché, se troppo cotta, perde la sua forza.

Questa preparazione serve:

- ad incollare i bastoncini che vengono utilizzate come bordi
- come primo strato da stendere su tutta la tavola
- al fissaggio della tela.

La colla si conserva per diverse settimane in frigorifero.



L'incollatura della tavola

Gluing Quando la colla è ben calda, levarla dal fuoco e stenderla sulla tavola utilizzando un pennello largo. Evitare gli spessori. Stendere la colla su entrambi i lati della tavola per proteggere il retro dalle muffe. Lavare il pennello e il frullino con acqua calda e lasciare asciugare per una notte.




L'intelaiatura

Questa operazione consiste nell'incollare una tela sulla tavola in modo da creare un fondo direttamente sulla tela anziché sul legno poiché quest'ultimo tende a deformarsi. Questo procedimento rende il fondo più morbido e serve ad evitare le screpolature.

La scelta del compensato rende questa fase del tutto inutile poiché il legno incrociato di buona qualità è molto stabile e non si deforma.


Mounting linen - Preparare un pezzo di tela un po' più grande rispetto al formato della tavola. Un vecchio panno di cotone andrà benissimo. Evitare i tessuti troppo spessi perché reagendo all'umidità tendono a creare delle fessure.
- Spalmare la tavola con la colla, aspettare che si impregni, appoggiarci sopra la tela partendo dal centro e schiacciando le bolle d'aria verso i bordi. Volendo, per incollare bene la tela sugli angoli dei bordi si può utilizzare una zeppa di legno
- Controllare che la colla non trapassi la tela per poter così individuare le bolle d'aria dopo l'asciugatura. Non è necessario fissare la tela sui bordi della tavola.
Notching Dopo una notte di asciugatura, esaminare accuratamente la tavola strofinandola forte con la mano. Se, al tatto, le fibre del tessuto si muovono, questo indica la presenza di bolle d'aria... In questo caso occorre fare un'incisione a croce sulle bolle ed alzare il tessuto per rimetterci la colla. Incidere quindi il perimetro della cornice interna per evitare che asciugando si creino delle tensioni tra i bordi e il fondo della tavola.
Gluing Ripassare uno strato di colla su tutta la tela insistendo sulle parti intagliate. Lasciare asciugare per tutta la notte.
Adhesive tape Una volta che la colla si è asciugata, tagliare con il cutter il tessuto che avanza dalla tavola.

Se si vuole mantenere l'aspetto del legno sui lati, proteggere qust'ultimi dalle macchie con del nastro adesivo.


Dosaggio per 5 o 6 tavole di 20 x 25 cm


La preparazione del levkas


Il termine levkas deriva dal greco "leukos" e significa bianco. E' il nome comunemente utilizzato per descrivere lo strato di bianco impiegato per creare il fondo dell'icona ed è composto dal bianco di Meudon, dal bianco di Troyes o di Spagna mescolati alla colla. Su di esso i colori presentano le loro migliori trasparenze.

Alabaster Lasicare in ammollo per una notte, in un litro d'acqua, 80 grammi di colla per pelle.

Il giorno dopo riscaldare la colla a bagno maria aggiungendovi progressivamente un chilo di bianco di Meudon (o di Troyes). Rovesciare il bianco "a pioggia" e mescolare bene con un frullino.
Mixing Una volta versato completamente il bianco, continuare a rimescolare per evitare la formazione di grumi e riscaldare il tutto finché non comincia ad apparire del vapore. Per dare elasticità al levkas aggiungere alla mistura 5 o 6 gocce d'olio di lino. Spegnere il fuoco e continuare a mescolare con il frullino per qualche minuto.

Non bisogna mai fare bollire il levkas, ed è consigliabile utilizzare un recipiente profondo per la sua preparazione, proprio per evitare un'evaporazione troppo elevata. Non bisogna togliere la pellicola che si forma in superficie perché si scioglierà rimescolando.



I primi quattro strati di levkas


First layer Il levkas si raffredda velocemente e tende ad inspessirsi, bisogna quindi colarlo ancora molto caldo, per mezzo di un grosso pennello e con un'unico passaggio rapido. Per ridurre il rischio di fessure lo strato deve essere il più sottile possibile.

Se si spalmano varie tavole di seguito, è necessario riscaldare più volte il levkas rimescolandolo bene poiché la colla, più pesante del bianco, tende a depositarsi sul fondo del recipiente.

Lasciare asciugare per una notte.

Stendere i primi quattro strati di levkas incrociando il movimento del pennello durante l'applicazione per livellare la superficie. I primi strati lasciano apparire delle bollicine che spariranno in seguito con il passaggio successivo degli altri strati e con il lavoro a spatola.

Durante il raffredamento, per evitare una rapida evaporazione del levkas, premurarsi di ricoprire il recipiente con del cellophan.

Strato dopo strato, attenuare progressivamente l'intensità della colla aggiungendo, ad ogni fase di riscaldamento, mezzo bicchiere d'acqua. Questo accorgimento eviterà che si creino delle fessure dovute alle tensioni tra i vari strati.



La levigatura


Sanding Dopo il terzo strato, quando il levkas è ben asciutto, per ridurre le irregolarità si comincia una prima levigatura aiutandosi con una zeppa di legno ricoperta da un foglio di carta vetro (grana da 180 a 240). Il movimento della levigatura deve essere regolare e circolare.

Più si avanza nella posa degli strati, più il foglio di carta vetrata deve essere fine: la rifinitura dell'ultimo strato si fa con un foglio di carta vetro con la grana da 600, per eliminare le ultime righe.

Non levigare troppo in profondità per evitare di far ricomparire le bollicine iniziali.



I doppi strati di levkas



I doppi strati hanno lo scopo di ritardare l'asciugatura del levkas, cosa che facilita il lavoro a spatola. Questo procedimento verrà ripetuto due o tre volte a seconda del risultato ottenuto. E' inutile ripassare un ulteriore strato sul levkas già ben steso.

Spatula - Stendere uno strato di levkas con il pennello
- Aspettare 5 minuti di asciugatura affinché lo strato diventi più opaco
- Ripassare uno strato di levkas con il pennello
- Passare la spatola piatta sui bordi. Poi, partendo da questi ultimi "lisciare" verso il basso facendo "cadere" la spatola sulla superficie interna della tavola e livellare il fondo senza risalire sul bordo opposto. Ripetere l'operazione partendo da ogni bordo facendo ruotare la tavola.
- Passare l'indice bagnato sul bordo smussato per cancellare le tracce della spatola e modellare gli angoli.



Lo strato di rifinitura


Questa fase si effettua depositando delle gocce di levkas sugli ultimi punti che presentano difetti, piccoli buchi o righe fatte con la spatola.
Queste gocce devono essere depositate sul fondo asciutto e stese con un colpo di spatola o livellate con il palmo umido della mano. Se rimangono delle piccole bolle anche queste si eliminano con il palmo della mano e un po' d'acqua.



Fessure e screpolature

Cracks

Se durante la posa degli strati o alla fine del lavoro dovessero apparire delle screpolature, occorre riportare a legno la tavola e ricominciare, sempre che non siano presenti ulteriori diffetti (come nodi, crepe o gravi deformazioni). E' inutile aggiungere più strati, non farà che peggiorare la situazione. Inoltre é anche inutile cercare di coprire le crepe colandoci sopra del levkas: le fessure si sposteranno...
Non dimenticare che la tavola di un'icona non può e non deve avere la perfezione meccanica di un prodotto industriale e che le sue imperfezioni non hanno mai recato danno né all'estetica né al valore spirituale dell'icona. Tuttavia è impotante che la tavola non presenti grossi difetti, in particolare nei punti previsti per i visi che sono il centro d'attenzione dell'icona. Piccole screpolature, in alcune parti secondarie, possono essere ammesse, come sul perimetro interno della cornice per la quale qualche volta si utilizza un legno diverso rispetto al supporto del fondo, che non reagisce allo stesso modo ai vapori del levkas ed alla sua asciugatura.