Le stoffe migliori sulle quali dipingere sono
quelle naturali, come il cotone e il lino, ma la riuscita o meno del
lavoro dipende in gran parte dalla consistenza e dalla lavorazione della
stoffa.
La trama deve essere regolare e fitta per tracciare bene i contorni
Mirandarte Gallery
venerdì 11 dicembre 2015
lunedì 30 marzo 2015
INCIDERE IL LEGNO
Occorrente
Assicurati di avere a portata di mano:
procuratevi una tavola in legno, generalmente di uno o due centimetri di spessore.
- Tavola di legno
- Matita
- Carta carbone
- Pirografo o bulini o coltelli
- Tempera bianca
- Inchiostri di vari colori
- Vaschetta per colori
procuratevi una tavola in legno, generalmente di uno o due centimetri di spessore.
- Ora dovrete riportare il vostro disegno sula tavola di legno
da voi scelta, se siete bravi a disegnare fatelo a mano libera oppure
ricalcandolo con la carta carbone (nel caso di rappresentazioni
particolarmente complesse) comunque sia la tecnica che userete andrà più
che bene. Ricordatevi che, se userete la carta carbone, la
raffigurazione da voi prescelta apparirà "speculare" sulla base di
legno.
Per avere una maggiore visibilità della composizione consiglio di applicare precedentemente un fondo leggero di bianco a tempera. A questo punto avrete il vostro disegno sulla tavola. Per la incisioni solitamente si usano i pirografi, in commercio si trovano di vario prezzo, comprate quello più adatto a voiNon dovrete calcare molto, solo quel tanto che consenta di non permettere all'inchiostro che poi applicherete sulla tavola di penetrare ove non richiesto.
In sostanza, dovrete realizzare una sorta di "altorilievo".Procuratevi inchiostri da stampa (potreste provare a fare esperimenti anche con altri tipi di colore, per esempio con le chine) e pennellini con punta sottile idonei per il lavoro.
Ponete il colore prescelto in un'idonea vaschetta, intingete i pennelli e date via alle danze!! Cercate di dare un colore uniforme e sfumato ove richiesto dal vostro disegno.
Alla fine con un po' di pratica ed esercitando più o meno pressione avrete modo di ottenere, ove desiderato, effetti variamente sfumati. Non vi è una regola fissa, il risultato è affidato sia all'esperienza e all'acquisizione della tecnica, che alla casualità dettata dall'utilizzo dei colori.
Rammentiamo a tutti che per una buona riuscita del lavoro occorre pazienza.
COME SI PREPARA UN MOBILE PER DIPINGERE
- La prima cosa da fare è certamente quella di utilizzare una carta abrasiva fine in modo da lisciare il legno nelle zone in cui è più ruvido e togliere eventuali tracce di imperfezioni;
- prendete quindi una pezza per spolverare pulita e inumiditela con dell’acqua ragia. Passatela intorno al mobile, ma fate attenzione a sceglierne una che non lasci peli;
- Stendete un sottosmalto che faccia da fondo e che sia adatto al legno. In questo modo riuscirete a tappare completamente i pori e il colore successivo avrà una maggiore presa; cercate di utilizzare un pennello piatto da sei centimetri o un tampone, per evitare i segni antiestetici delle pennellate sia nella prima fase che in quella del passaggio delle vernice definitiva;
- aspettate che il sottosmalto si asciughi completamente;
- carteggiate ora la superficie con la carta abrasiva fine;
- spolverate la superficie con uno straccio;
- applicate la prima mano di pittura e aspettate che si fissi il colore;
- carteggiate e rispolverate delicatamente la superficie;
- date l’ultima mano di pittura e lasciate asciugare definitivamente, lontano dalla polvere;
Occorrente
Assicurati di avere a portata di mano:- Cementite
- Colori a smalto
- Pennelli di diverse dimensioni
- Telo plastificato
- Carta vetrata
- Panno in microfibra e prodotto per il legno
sabato 28 marzo 2015
DIPINGERE SU LINO
- 2Stoffe spugnose, tessuti sintetici o acrilici sono da evitare perché il colore tenderebbe a spandersi creando un effetto macchia.
Stoffe lucide, come il cinz, sono da evitare perché il colore non viene assorbito.
No anche per i tessuti troppo sottili o scivolosi che richiedono speciali tecniche - 3Una volta trovato il tessuto adatto bisogna scegliere i colori.
In commercio esiste una vasta gamma di prodotti per la pittura su tela che possono essere applicati usando varie tecniche: con il pennello, con gli stampini o timbrini, con la spugna, con gli stencil, a spruzzo, non c’è che l’imbarazzo della scelta - 4Di norma i colori possono essere mischiati per ottenere le sfumature più adatte, oppure possono essere schiariti con acqua o con apposito solvente.
La maggior parte dei colori liquidi abbisognano di un fissaggio sulla stoffa che viene eseguito con la semplice stiratura a rovescio del capo - 5Oltre alle normali pitture esistono anche prodotti più ricercati: sono i colori in rilievo.
Sono commercializzati in tubetti o recipienti comunque muniti di beccuccio e vengono direttamente versati sulla stoffa - 6Esistono due tipi di colori in rilievo. Quelli a espansione sono indicati per disegni particolareggiati e per i contorni, si espandono passando il ferro da stiro sul rovescio del tessuto.
I colori punteggiati, invece hanno un beccuccio con un’apertura piccolissima e distribuiscono punti di colore sulla stoffa - 7Per dipingere su tela si possono utilizzare anche specifici pennarelli che si utilizzano nello stesso modo di quelli che usiamo per disegnare.
Hanno punte di diverse dimensioni e sono l’ideale per fare scritte o per i contorni; meglio non usarli, invece per colorare aree più grandi perché il risultato della colorazione non è mai uniforme - 8Gli attrezzi che ci possono servire per la pittura su tela sono abbastanza comuni.
Naturalmente occorreranno dei pennelli, sono ottimi quelli in materiale sintetico che si puliscono con maggior facilità, poi in base alla tecnica da voi utilizzata vi potranno servire dei timbri, delle spugne (meglio quelle naturali) o un nastro adesivo per fissare gli stencil - 9Per tracciare il disegno sulla stoffa ci vorrà un gesso da sarta o un marker.
La stoffa deve essere tesa con delle puntine fissate su una cornice o deve essere inserita in un telaio, oppure potete stenderla su un tavolo e fissarla con dei fermagli da tavolo
giovedì 26 marzo 2015
PER COMINCIARE
La quantità di pitture disponibili oggi per dipingere su ogni tipo di supporto è davvero notevole; vi sono gessetti, penne, matite e pastelli, pitture acriliche, colori per vetro, ceramiche e stoffe e numerosi altri materiali. Eppure, nonostante la grande varietà a disposizione, la pittura ad olio
è sempre la più diffusa sia tra gli artisti “di professione”, sia tra i
neofiti ed gli amatori. Vediamo insieme come si può realizzare un dipinto con i colori ad olio
Per cominciare.
Chi vuole cominciare a dipingere con i colori ad olio, deve dotarsi di un kit essenziale di base, cui aggiungere via via altri colori e pennelli man mano che si comprende quali siano le proprie esigenze e le proprie specializzazioni (per esempio, chi predilige i fiori come soggetto dei suoi lavori, avrà certamente bisogno di una gamma di colori più ampia di chi ha scelto le vedute marine). In commercio esistono colori per professionisti e per principianti; questi ultimi sono meno costosi, poiché contengono meno pigmento puro, mentre i colori per professionisti si classificano in serie, da 1 a 7, con varianti di prezzo.
Una tavolozza per principianti deve essere composta dai seguenti colori: il bianco, l'ocra gialla, il giallo di cadmio, il rosso di cadmio, il cremisi di alizarina, il violetto di cobalto, il blu oltremare, il blu di Prussia e il verde smeraldo; è pur vero che la composizione della tavolozza dipende dal soggetto che si vuole dipingere, per cui da questo esempio di base si può partire facendo qualche minima variazione. Con una tavolozza così composta si può ricavare una mescolanza di colori adeguata per gran parte delle necessità; altre aggiunte convenienti sono il rosa robbia, il giallo limone, il blu ceruleo e di Anversa, il verde vescica e di cromo, il terra di Siena bruciata, il terra d'ombra bruciata e il grigio di Payne.
Il colore ad olio può essere usato così come esce dal tubetto, oppure può essere diluito con un solvente, che conferisce alla pennellata una buona “dilatazione”, rendendo il dipinto pulito; i solventi sono a base di olio di lino che, asciugandosi, crea una superficie lucida e resistente alle screpolature; poiché l'olio di lino si asciuga molto lentamente, sono disponibili in commercio dei solventi che si essiccano più rapidamente, come l'olio di semi di papavero essiccativo o lo standolio, che, inoltre, maschera i colpi di pennello. Il diluente più usato è senza dubbio la trementina, il cui difetto è l'odore molto penetrante e la difficoltà di conservazione senza deteriorarsi.
Per cominciare.
Chi vuole cominciare a dipingere con i colori ad olio, deve dotarsi di un kit essenziale di base, cui aggiungere via via altri colori e pennelli man mano che si comprende quali siano le proprie esigenze e le proprie specializzazioni (per esempio, chi predilige i fiori come soggetto dei suoi lavori, avrà certamente bisogno di una gamma di colori più ampia di chi ha scelto le vedute marine). In commercio esistono colori per professionisti e per principianti; questi ultimi sono meno costosi, poiché contengono meno pigmento puro, mentre i colori per professionisti si classificano in serie, da 1 a 7, con varianti di prezzo.
Una tavolozza per principianti deve essere composta dai seguenti colori: il bianco, l'ocra gialla, il giallo di cadmio, il rosso di cadmio, il cremisi di alizarina, il violetto di cobalto, il blu oltremare, il blu di Prussia e il verde smeraldo; è pur vero che la composizione della tavolozza dipende dal soggetto che si vuole dipingere, per cui da questo esempio di base si può partire facendo qualche minima variazione. Con una tavolozza così composta si può ricavare una mescolanza di colori adeguata per gran parte delle necessità; altre aggiunte convenienti sono il rosa robbia, il giallo limone, il blu ceruleo e di Anversa, il verde vescica e di cromo, il terra di Siena bruciata, il terra d'ombra bruciata e il grigio di Payne.
Il colore ad olio può essere usato così come esce dal tubetto, oppure può essere diluito con un solvente, che conferisce alla pennellata una buona “dilatazione”, rendendo il dipinto pulito; i solventi sono a base di olio di lino che, asciugandosi, crea una superficie lucida e resistente alle screpolature; poiché l'olio di lino si asciuga molto lentamente, sono disponibili in commercio dei solventi che si essiccano più rapidamente, come l'olio di semi di papavero essiccativo o lo standolio, che, inoltre, maschera i colpi di pennello. Il diluente più usato è senza dubbio la trementina, il cui difetto è l'odore molto penetrante e la difficoltà di conservazione senza deteriorarsi.
PULIRE LA TELA CON LA CIPOLLA
Hai per lungo tempo lasciato un dipinto e ora vuoi riprenderlo? Durante
tutto questo tempo il dipinto si è impolverato? Il colore sembra che
scivoli via e non si lega perfettamente al supporto? Quest’articolo ti
spiegherà una delle tecniche di pittura ad olio più antica che ti
aiuterà a risolvere questi problemi.
La cipolla ha una funzione sgrassante e la resina che lascia sul dipinto consente al successivo strato di pittura di rimanere ben legato a quello sottostante. La procedura di esecuzione è analoga a quella della patata con la differenza che la superficie non va lavata ma con uno straccio si toglie solo i residui macroscopici in eccesso.
La cipolla ha una funzione sgrassante e la resina che lascia sul dipinto consente al successivo strato di pittura di rimanere ben legato a quello sottostante. La procedura di esecuzione è analoga a quella della patata con la differenza che la superficie non va lavata ma con uno straccio si toglie solo i residui macroscopici in eccesso.
Gli
antichi maestri usavano questi metodi naturali per pulire e sgrassare le
superfici durante la fase di lavorazione. Questo metodo veniva usato
anche per applicare tempere sulle superfici oleose del dipinto.
mercoledì 25 marzo 2015
ICONE RUSSE SU LEGNO COME REALIZZARLE
Per preparare le tavole delle icone può essere utilizzato ogni tipo di
legno, purché ben stagionato e privo di nodi. Come qualità di legno, gli
iconografi preferiscono il tiglio poiché è molto omogeneo, tenero e
quindi facile da utilizzare. Il pino e l'abete, nonostante siano
comunemente utilizzati nei paesi dell'est, hanno tuttavia una
reputazione negativa per via della pece che contengono, ma, se ben
stagionati e ripuliti da ogni traccia di resina, si addicono
perfettamente a questo tipo di lavoro. La quercia ed il castagno, anche
se ben stagionati, tendono a spezzarsi a causa del tessuto filamentoso: è
meglio utilizzarli per formati più piccoli (meno di 30 cm).
Generalmente le tavole sono scavate con una profondità che va da 2 a 5
mm o più, secondo l'effetto desiderato. Questo lavoro può essere
effettuato utilizzando una sgorbia ed un martello, come mostrato qui a
fianco, o con l'aiuto di un utensile elettrico (fresatrice).
Il fondo verrà pareggiato con un raschietto poiché la superficie dell'icona deve essere resa il più possibile piana.
Se durante il lavoro dovessero apparire dei nodi, bisogna scavarli con la sgorbia e tappare i buchi con una pasta che si ricava mescolando della segatura fine .
E' anche possibile costruire i bordi incollando (colla per legno o colla
per pelle) delle bacchette (per esempio di balsa) stringendoli con
l'aiuto di sergenti e facendoli asciugare una notte intera. Queste
bacchette dovranno avere il bordo interno arrotondato e smussato e non
dovranno mai essere più duri del legno della tavola.
Evitare di fissare i bastoncini con dei chiodi poiché il levkas ossida il metallo rischiando di gonfiare.

Il fondo verrà pareggiato con un raschietto poiché la superficie dell'icona deve essere resa il più possibile piana.
Se durante il lavoro dovessero apparire dei nodi, bisogna scavarli con la sgorbia e tappare i buchi con una pasta che si ricava mescolando della segatura fine .

Evitare di fissare i bastoncini con dei chiodi poiché il levkas ossida il metallo rischiando di gonfiare.

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Le lendemain, faire chauffer la colle au bain-marie, en remuant au fouet, et porter jusqu'aux premiers bouillons. Il giorno dopo riscaldare la colla a bagno maria mescolandola con un frullino e portarla ad ebollizione. La colla si utilizza molto calda, prima dell'uso per evitare i grumi occorre mescolarla bene. Per usare più volte la stessa colla, riscaldarla a bagno maria senza farla bollire perché, se troppo cotta, perde la sua forza. Questa preparazione serve: - ad incollare i bastoncini che vengono utilizzate come bordi - come primo strato da stendere su tutta la tavola - al fissaggio della tela. La colla si conserva per diverse settimane in frigorifero. |
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